Report di Hood 

Il Report è di Hood è una tecnica sviluppata dal team del Professor Donald C Hood, del Dipartimento di Oftalmologia e di Psicologia della Columbia Univ. di New York. Tale strumento aiuta l’oculista nel processo decisionale. In pratica in modo istantaneo permette al medico di determinare quali aree del campo visivo vanno esaminate, e capire poi la natura  del danno glaucomatoso e la sua progressione clinica (perdita strutturale o funzionale).

Report di Hood e glaucoma

Il tomografo computerizzato a coerenza ottica (OCT), da noi usato permette un’ulteriore reportistica dall’approccio intuitivo e accurato. In modo da facilitare il medico oculista nella diagnosi e gestione del glaucoma.

Cos’è il Report di Hood?

È una soluzione diagnostico-oftalmica che ci consente di migliorare l’assistenza di ogni paziente del nostro studio, tramite una tecnica informatica di imaging che sfrutta una layout predisposta alla valutazione rapida e completa. Capace di mettere subito in evidenza informazioni diagnostiche essenziali. 

OCT e Report di Hood

la nostra OCT è capace di eseguire il Report di Hood, supportando la tecnologia informatico-digitale che mette in pratica l’approccio diagnostico sviluppato dal Dott. Hood.

Ecco le particolarità di questa reportistica, al passo con innovazione tecnologica e ricerca medico-scientifica di settore:

  • accentua le scansioni OCT – B perché sono ad alta risoluzione, tenendo conto dell’anatomia di ciascun occhio
  • con il grafico NSTIN si ha il resoconto temporale, nel quadrante di riferimento, area cruciale per la funzione visiva quotidiana. È in questa posizione del disco che si identifica l’assottigliamento anomalo delle fibre, cosa essenziale per la gestione del glaucoma
  • il rapporto ci consente di visualizzare misurazioni funzionali e condizioni strutturali in contemporanea alle scansioni OCT (ad alta risoluzione), e di comparare queste informazioni ai punti del campo visivo 10-2 e 24-2
  • funge da ausilio diagnostico: usa il sistema di posizionamento anatomico (CAPS) GMPE, per adattare e orientare la scansione all’anatomia oculare di ciascun paziente
  • la tecnologia APS semiautomatica garantisce precisione e accuratezza dei risultati. Ciò perché tutte le scansioni, che riguardano gli stadi evolutivi del glaucoma di ogni persona (si tiene conto della configurazione individuale e degli assiomi di ciascun occhio), sono allineate in automatico con un database di riferimento 

Come si legge il Report di Hood?

Ecco un esempio di come si legge il Report di Hood, basta seguire i vari punti numerati qui sotto, e associarli alle varie immagini presenti sulla reportistica-diagnostica sottostante.

1. OCT scansione B del circumpapillare RNFL (cpRNFL) con database di riferimento

Il grafico NSTIN posiziona centralmente il tomogramma circumpapillare, il grafico dello spessore di cpRNFL e il database di riferimento associato con le aree più vulnerabili, facilitando l’identificazione di potenziali anomalie nel cpRNFL. Il tomogramma  più grande consente di confermare la segmentazione cpRNFL. Le linee verticali rosse sul grafico NSTIN rappresentano la posizione media dei principali vasi sanguigni. Le linee rosa e blu sul grafico NSTIN rappresentano le fibre nervose provenienti dalla regione maculare (+8° e -8° dal centro del campo visivo).

2. Immagine OCT Enface ad ampio campo (area 12 mm x 9 mm)

L’immagine Enface in scala di grigi di una lastra spessa 52 μm dall’ILM verso il basso, fornisce una rapida visualizzazione di possibili difetti RNFL (perdita delle cellule ganglionari retiniche e delle fibre del nervo ottico)

3. Mappa dello spessore RNFL ad ampio campo (area 12 mm x 9 mm)

La mappa dello spessore RNFL ad ampio campo fornisce una vista panoramica dello spessore RNFL, aumentando significativamente la quantità di dati visualizzabili rispetto a una scansione 6 x 6 o circolare. I colori più freddi rappresentano le aree più sottili dell’RNFL e i colori più caldi le aree più spesse dell’RNFL.

4. Correlazione dei dati OCT RNFL (struttura) con le posizioni dei test del campo visivo (funzione)

La mappa delle probabilità RNFL è un semplice indicatore visivo per le aree di significativo assottigliamento RNFL rispetto al database di riferimento. I colori verdi rappresentano valori di spessore RNFL che molto probabilmente sono normali. I colori giallo e rosso rappresentano le aree che corrispondono rispettivamente al 5% e all’1% più sottili del database di riferimento e pertanto è più probabile che rappresentino un’anomalia. La mappa viene capovolta verticalmente per corrispondere anatomicamente ai punti di test del campo visivo. 24-2 punti di prova (punti grandi) e 10-2 punti di prova (punti piccoli) rendono più facile vedere la relazione tra struttura e funzione. Le porzioni rosa e blu del cerchio segnano l’esterno dell’area corrispondente alle linee rosa e blu al centro del grafico circumpapillare NSTIN RNFL (immagine 1).

5. cpR NFL Spessore 4 Settori e 12 Ore di Orologio con Database di Riferimento

I settori sono codificati a colori per mostrare come lo spessore medio di cpRNFL su quel settore si confronta con il database di riferimento. Le aree verdi rappresentano valori di spessore cpRNFL che potrebbero essere normali. Le aree gialle e rosse rappresentano i valori di cpRNFL che corrispondono rispettivamente al 5% e all’1% più sottili del database di riferimento e pertanto è più probabile che rappresentino un’anomalia.

6. Mappa dello spessore GCL+ IPL

Fornisce una mappa codificata a colori dello spessore GCL+IPL di un’area di +/- 10 gradi che circonda la fovea.

7. Correlazione dei dati OCT GCL + IPL (struttura) con posizioni del test del campo visivo (funzione)

La mappa di probabilità GCL+IPL viene capovolta verticalmente per corrispondere anatomicamente ai punti di test del campo visivo. 24-2 punti di test (punti grandi) e 10-2 punti di test (punti piccoli) facilitano l’identificazione di un accordo tra perdita strutturale e funzionale, specialmente nella regione maculare. Come con la mappa di probabilità RNFL, i colori giallo e rosso indicano i valori GCL+ all’estremità più sottile del database di riferimento. È molto più probabile che queste aree siano anormali, in particolare se le aree di perdita strutturale coincidono con la perdita funzionale.

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